RACCOLTE ARCHEOLOGICHE: L’affermazione della metallurgia

L’età del rame
Metà IV – III millennio a.C.
 

Le prime testimonianze del Modenese inquadrabili nell’età del rame provengono soprattutto da sepolture. La produzione di oggetti in rame è limitata ad armi come pugnali, alabarde e asce, il cui possesso è prerogativa dei guerrieri di rango, come dimostrano i corredi funerari di queste nuove figure sociali. 

La ceramica che accompagna le sepolture di questo periodo è riferibile a un aspetto culturale noto come “gruppo di Spilamberto” ed è caratterizzata da vasi di forma poco articolata con superfici trattate “a squame” e da boccali o brocche di forma più accurata. Altre testimonianze di ambito funerario provengono da Cumarola, Fiorano, Campegine e Savignano sul Panaro, mentre aree di abitato sono state individuate a San Cesario sul Panaro, Spilamberto e Formigine.

Nella fase più recente dell’età del rame è documentata la presenza del “vaso campaniforme”, un recipiente che nello stesso periodo appare diffuso su una vasta area dell’Europa e che costituisce la testimonianza materiale di un grande circuito di scambi di prodotti, idee e tecnologie.