RACCOLTE ARCHEOLOGICHE: Alle soglie della storia

L’età del ferro
IX – VII secolo a.C.
 

All’inizio dell’età del ferro, la pianura padana appare nuovamente abitata dopo il lungo abbandono che segue il crollo delle terramare. L’affermazione della cosiddetta “cultura villanoviana” nella zona emiliano-romagnola si realizza nello stesso periodo in cui nell’area tirrenica nascono i primi agglomerati protourbani che precedono le grandi città etrusche.

Il nucleo principale dei reperti modenesi della prima età del ferro (IX-VII secolo a.C.) proviene dall’area compresa fra i fiumi Samoggia e Panaro ed è relativo soprattutto a necropoli ad incinerazione. In alcuni i casi i corredi si riferiscono a personaggi di un certo prestigio, forse riconducibili alla presenza di gruppi “aristocratici” provenienti da Felsina, l’odierna Bologna. 

Alla fine del VII secolo a.C. il territorio viene occupato da una serie di piccoli insediamenti, ricollegabili a un movimento coloniale dall’Etruria propria, che si dispongono soprattutto ad ovest del Panaro e suggeriscono una riorganizzazione degli abitati attorno al nucleo emergente di un centro più rilevante, forse con caratteri protourbani.

Fra i materiali esposti si segnala la presenza di un frammento di fibula che reca su un lato una serie di segni incisi con probabile valore numerico: una delle più antiche testimonianze dell’uso di un sistema grafico nell’area emiliana occidentale.